CAGLIARI: pensi ad una città ed è una vacanza
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La spiaggia del Poetto
 
 
La spiaggia del Poetto
 
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 Introduzione - La spiaggia del Poetto - I porti turistici - La costa
 
La spiaggia del Poetto

Giaime Pintor, negli anni Trenta, definì le sue sabbie "quasi africane". Siamo al Poetto, la meta balneare dei cagliaritani più vicina al centro urbano, separata oggi dalle ultime propaggini dell'abitato da un confine sempre più sottile.

Il lungo arenile che congiunge senza interruzioni la Sella del Diavolo al Margine Rosso, nel comune di Quartu, prende il nome probabilmente dalla torre detta del Poeta , che si alza nel versante orientale del promontorio di S. Elia.

I primi stabilimenti balneari su questa riviera furono, ai primi del Novecento, il Lido e il D'Aquila. Incoraggiati anche dalle bellezze di dune con sabbia fine e bianca, di un mare trasparente, di orizzonti aperti, i frequentatori divennero sempre più numerosi. Imitando le prime cabine del Lido sorsero così i casotti in legno, colorate costruzioni a metà strada tra lo spogliatoio e la minuscola casa in riva al mare.
Il Poetto diventò così luogo di bagni e, più in generale, di svaghi all'aperto.

Oggi il suo aspetto è molto diverso. La frequentazione di massa ha portato anche qui il corredo di servizi presente in ogni più affollata località balneare: dal pedalò al chiosco di bibite e gelati, alla pizzeria,al luna park. Sono state invece cancellate alcune presenze che rendevano meno banale il Poetto, come il teatro all'aperto del Lido degli anni Venti e Trenta, e gli stessi vecchi casotti, demoliti nel 1986 con un blitz, motivato da ragioni igieniche, che non ha tenuto conto di considerazioni d'ordine architettonico e culturale. Tuttavia la spiaggia rimane piacevole, per la sua vicinanza alla città, l'arenile spazioso e il mare pulito.

Certo, per ritrovare un po' dell'incanto della torre del Poeta, è meglio evitare i periodi di punta e i tratti più frequentati. Le condizioni cambiano a seconda del vento: basta un pò di maestrale e l'aria torna assolutamente tersa, i colori sono più vivi e l'acqua riacquista tutta la sua trasparenza.
Allora, si capisce l'origine della favola che ha dato il nome di golfo degli Angeli all'insenatura e di Sella del Diavolo alla collina che la domina.
I diavoli che un tempo si erano impossessati della baia furono sconfitti dall'arcangelo Michele. Nella fuga precipitosa il capo dei demoni, Lucifero, perse la sella, che cadde in mare pietrificandosi. Da quel momento il golfo sarebbe stato preso in custodia dagli angeli, con una perenne promessa di tranquillità.


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